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Prison of Peace

Prison of Peace

Prison of Peace: la storia del Programma   Nel 2007, Susan Russo – un’ergastolana della Valley State Prison for Women in Chowchilla, California, USA – invia lettere a tutti i mediatori della California sottolineando la quotidianità e molteplicità dei comportamenti violenti nei penitenziari e il proprio personale impegno e volontà di cambiamento. La lettera di Susan rimane senza risposta fino al 2009 quando Laurel Kaufer, mediatrice professionista e di Douglas E.Noll, ex avvocato e mediatore, rispondono alla sua chiamata e danno vita al progetto Prison of Peace (PoP). Diversi Istituti degli Stati Uniti hanno proposto il programma alla popolazione detenuta traendone benefici in termini di abbassamento degli agiti violenti (https://www.prisonofpeace.org/measuring-effectiveness). In Europa il programma è attualmente presente in Grecia in 12 penitenziari. La situazione delle carceri italiane, com’è noto, è stata più volte attenzionata e sanzionata dalla Corte Europea, in particolare per quanto riguarda il sovraffollamento e le condizioni di vita dei detenuti. Tali condizioni portano inevitabilmente all’inasprimento delle tensioni e all’aumento dell’assunzione di comportamenti violenti. Sito PoP Italia Sito PoP Usa Cosa vogliamo fare   Prison of Peace è pensato per chi vive quotidianamente situazioni di violenza insegnando metodi non-violenti di risoluzione dei conflitti e promuovendo lo sviluppo delle capacità empatiche. Il percorso si sviluppa attraverso più livelli:   Cosa stiamo già facendo   A settembre 2021 Prison of Peace sbarca a Mantova, per la prima volta in Italia. Dr. Dimitra Gavriil, Direttrice del Programma Europeo ha tenuto un workshop di quattro giornate durante il quale ha formato gli operatori di Libra al primo livello “Circle Keeper” che verrà implementato in via sperimentale all’interno della Casa Circondariale di Mantova. Il primo tassello...
SAPORI DI LIBERTÀ

SAPORI DI LIBERTÀ

I GOLOSI PRODOTTI DI SAPORI DI LIBERTÀ SONO ORA ACQUISTABILI SUL NUOVO E-COMMERCE! SCOPRILI QUI SOSTIENICI ORA! Li vogliamo buoni come il pane!   Progetto di riqualificazione ambientale dello spazio cucina nella Casa Circondariale di Mantova e di formazione professionale per il reinserimento sociale e lavorativo di detenuti: “Sapori di Libertà” coinvolge persone detenute con l’obiettivo di accompagnarle lungo il percorso di pena e di responsabilizzazione con azioni concrete di riparazione del danno. I detenuti produrranno il pane che verrà poi venduto alle mense scolastiche, aziendali e comunitarie del territorio. Rispondiamo in modo etico e solidale ad un bisogno primario: mangiare ogni giorno pane buono e fresco.    Abbiamo grandi mete   ll progetto prevede la riqualificazione dell’ala sud del Carcere di Mantova, per costruire la nuova cucina, mensa e laboratorio artigianale di panificazione. Il laboratorio si propone quale reale strumento per il trattamento penitenziario e quindi promotore di responsabilizzazione, occasione di qualificazione professionale e lavoro remunerato per i detenuti della Casa Circondariale di Mantova. L’erogazione periodica di corsi di formazione professionale nei settori edilizia, panificazione e produzione alimentare fornirà competenze spendibili sia internamente al carcere (durante la pena), che all’esterno durante la fase di reinserimento nella società (fine pena).  Il laboratorio artigianale di panificazione mantiene e un legame con il mondo esterno grazie ad uno scambio consapevole con le Imprese, il Terzo Settore e la Pubblica Amministrazione. La gestione del laboratorio sarà coordinata dalla neo costituita Cooperativa Sociale Sapori di Libertà, soggetto che sarà fondato da Associazione Libra Onlus e Mantova Pane di Cristian Sarzi Amadé. Da progetto a JobLab I nostri punti di forza Acquista i nostri prodotti! Siamo nel bilancio di Cariverona...
MILONE ED. 1-2-3

MILONE ED. 1-2-3

Il progetto Il progetto, dopo la sua prima edizione terminata nel Gennaio 2019 (24 mesi), ha ricevuto nuovamente il sostegno di Regione Lombardia per la sua seconda edizione. La durata prevista è di 22 mesi, da Febbraio 2019 a Dicembre 2020. Il progetto vuole rispondere ai bisogni delle persone sottoposte alla limitazione della libertà nel territorio della provincia di Mantova mettendo in relazione i diversi nodi della “rete sociale” e garantendo una presa in carico della persona dal periodo di esecuzione della pena fino a 6 mesi dalla sua conclusione. Attraverso l’attivazione delle quattro azioni progettuali si vogliono realizzare percorsi che diano alle persone una reale possibilità di inclusione sociale. Il contesto La Casa Circondariale di Mantova si trova, come ormai da alcuni anni, in una situazione di sovraffollamento. Questa condizione rende faticosa la convivenza dei detenuti e il lavoro di tutto il personale. Le recenti innovazioni legislative hanno aumentato le possibilità di accesso alle pene alternative, anche avvalorate dalla diminuzione dei tassi di recidiva in coloro che beneficiano di percorsi di inclusione sociale. Cresce in questo modo il numero di detenuti affidati all’Ufficio Esecuzione Penale Esterna con misure alternative. In questa situazione un intervento specifico volto a guidare e supportare l’inclusione sociale e lavorativa di persone in Esecuzione Penale si rende urgente e fondamentale.   Obiettivi Presa in carico della persona nella sua unitarietà e unicità partendo dalle condizioni di disagio e recuperando le potenzialità residue, anche della rete di appartenenza, per avviare un processo di miglioramento delle proprie condizioni di vita verso l’autonomia. Favorire l’acquisizione e potenziare le capacità di autodeterminazione attraverso progetti di reinserimento individuale coerenti...
VIOL.A. Interventi efficaci nei confronti dei partner maltrattanti

VIOL.A. Interventi efficaci nei confronti dei partner maltrattanti

Il progetto La violenza nelle relazioni affettive è il focus principale del progetto VIOL.A, le azioni si rivolgeranno in particolare ai target: autore e vittima. L’approccio usato, considerando la violenza come il risultato di una “relazione disfunzionale”, mirerà a modificare tale relazione all’interno della coppia. Le cause della violenza sono (Corbari et Al., 2014; Di Marco, 2013): a) il prodotto di valori culturali errati che legittimano il controllo e il potere degli uomini sulle donne all’interno delle relazioni di coppia; b) il risultato di apprendimenti comportamentali e di distorsioni cognitive sulla gestione della relazione con il partner (Maniglio, 2011); c) l’incapacità di gestione della rabbia e dell’aggressività. Gli attori coinvolti dalla violenza In accordo con la letteratura internazionale e con le evidenze fornite dalla numerosa casistica trattata dal nostro centro di supporto (oltre 95 casi, di cui il 70% connessi a dinamiche violente tra i partner), possiamo confermare che i tassi di violenza agita tra uomini e donne sono pressoché simili. Con questo intendiamo affermare che una relazione che usa la violenza (fisica, verbale, ecc.) come metodo di comunicazione e interazione non può che includere azioni poste e subite da entrambe gli attori. Considerata l’esperienza empirica del nostro centro, nonché le ricerche sviluppate in area clinico-forense, riteniamo che per ridurre la violenza nelle relazioni affettive, occorra porre maggiore attenzione anche a chi agisce la violenza, tentando di comprenderne le cause (risk assesment), tentando di promuovere un cambiamento permanente (treatment) e di monitorarne l’efficacia e la recidiva (risk management), mantenendo come focus primario la protezione della persona vittima di violenza. Ti capita di dire o fare cose alle persone cui vuoi...
VICToRIIA

VICToRIIA

VICToRIIA | Best Practices in Victims’ Support: Referrals, Information, Individual Assessment   VICToRIIA è un progetto europeo che si rivolge alle Forze dell’Ordine, alle Organizzazioni di Supporto Vittime, agli Avvocati e all’Autorità Giudiziaria, al fine di garantire servizi di protezione e supporto di qualità alle vittime di reato e la più ampia disseminazione delle buone pratiche individuate a livello nazionale ed europeo. Le vittime di reato hanno una serie di bisogni fondamentali – riconoscimento e trattamento dignitoso, protezione, assistenza, accesso alla giustizia – ognuno dei quali si basa sull’accesso alle informazioni sui diritti ed i servizi loro spettanti. Nonostante i passi avanti sul piano normativo, si riscontrano ancora oggi problemi connessi alla salvaguardia dei diritti delle vittime e alla garanzia di un appropriato supporto generale. I partner del progetto VICToRIIA hanno individuato dei bisogni specifici nel fornire servizi di assistenza alle vittime. In particolare: Mancanza di efficaci e coordinati meccanismi di rinvio a livello nazionale e/o locale delle vittime dalle Forze dell’Ordine alle Organizzazioni di Supporto; Carenza di strumenti validati di valutazione dei bisogni delle vittime individualizzati per rispondere nel modo più idoneo alle specifiche esigenze di ciascuna vittima; Mancanza di una mappatura dettagliata sui Servizi di Supporto esistenti; Variabilità dell’entità e della gamma di informazioni fornite alle vittime. REPORT EUROPEO European Report on Best Practices in Victims’ Support: Referrals, Information, Individual Assessment, READ MORE REPORT ITALIANO Italian Report on Good Practices in Victims’ Support: Referrals, Information, Individual Assessment, READ MORE Due obiettivi principali   Per rispondere a tali bisogni, VICToRIIA si prefigge di: Garantire che tutte le vittime di reato in Lituania, Romania, Italia e Portogallo abbiano accesso a servizi...